RASSEGNA STAMPA



Comunicato Stampa a cura del Coordinamento Cittadino Progetto Partecipato:
ROMA 23 NOVEMBRE 2012 – Noi del Coordinamento Cittadino Progetto Partecipato siamo fortemente indignati poichè la Questura ha autorizzato una manifestazione fascista in piazza Mazzini, luogo dove il Municipio XVII aveva già indetto una manifestazione culturale denominata “Ritrovarsi al verde” in cui si sarebbero affrontati temi di grande attualità come la green economy e la spending review, temi che interessano da vicino i cittadini. In questo quadro era previsto anche un nostro intervento per il riutilizzo pubblico dell'area dell'ex-rimessa ATAC “Vittoria” di piazza Bainsizza. Ebbene la manifestazione, già programmata da tempo e per la comunicazione della quale il nostro Municipio ha lavorato investendo tempo e pubbliche risorse, è stata annullata per far spazio al corteo fascista di Casa Pound. All'indignazione per quanto accaduto si aggiunge la delusione per l'occasione persa di informare e confrontarci con gli abitanti su un tema così importante come la destinazione dell'ex-deposito e ci aspettiamo una presa di posizione chiara del Municipio e della stessa Presidenza nei confronti dell'Amministazione Capitolina, rispetto a questo gravissimo atto che lede l'immagine e la dignità dei cittadini e del Municipio stesso. 
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PER LEGGERE L'INTERESSANTE ARTICOLO DI ISABELLA FODERA' SU "LUNGOTEVERE.NET" 
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24/12/2011Clicca QUI per leggere l'articolo di Michele Concina su Il Messaggero >>>leggi tutto<<<

 

 

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PER GUARDARE IL VIDEO E LEGGERE L'INTERESSANTE ARTICOLO DI FRANCESCO ERBANI SU REPUBBLICA.IT

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ARTICOLO DI ROBERTA BASILIO SU "IL MANIFESTO"

Bilancio in rosso, l’Atac vende
gli ex depositi per fare cassa


31/10/2011 - L'articolo di Alessandro Testa sul Nuovo Paese Sera >>>leggi tutto>>>

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Ex Deposito Atac Vittoria, prosegue la progettazione partecipata

22/07/2011 - da LUNGOTEVERE:NET
Roma, 22 luglio 2011 - Massimiliano Buono, rappresentante del Coordinamento Cittadino Progetto Partecipato e presidente della Rete Associazioni 17, rende noto gli esiti dell'incontro pubblico, con cittadini e stituzioni, tenutosi a Castel Sant'Angelo in merito alle sorti dell' ex-rimessa Atac Vittoria: "All'incontro assente, seppur invitato, il responsabile dell’Urbanistica... >>>clicca per continuare a leggere>>>
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>>>Leggi<<< anche l'art. di Francesca Bastianelli, pag. 8, quotidiano Cinque Giorni 
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L'articolo di Laura Grimaldi su LUNGOTEVERE.NET
Ex Deposito Atac-Vittoria: la progettazione del Coordinamento Cittadino
Roma,28 giu 2011 - Ieri la sala consiliare del XVII Municipio ha ospitato l'incontro del Coordinamento Cittadino Progetto Partecipato; all'ordine del giorno la progettazione "dal basso" per il recupero della rimessa dell'Atac "Vittoria". Il plastico al centro della sala e la planimetria alla parete hanno illustrato chiaramente la volumetria dell'area, di circa 8.000 metri cubi inferiore rispetto alle stime del Comune di Roma. Ricapitolando le discussioni svolte finora, i responsabili del Coordinamento hanno ricordato più volte la necessità di ripartire da zero nella pianificazione dell'area, facendo valere il diritto alla partecipazione cittadina allo sviluppo dei grandi interventi pubblici, così come da piano regolatore. La discussione si è poi concentrata sull'elenco dei "centri", ovvero gli spazi che ospiteranno le future attività all'interno del complesso. Dopo l'abbattimento del capannone su viale Carso, l'immensa corte interna si presterebbe infatti agli usi più disparati. Per assicurare ai cittadini la possibilità di avere voce in capitolo sulla gestione dei nuovi spazi, il Coordinamento ha lanciato nel maggio scorso un percorso di "visioning", tentando di individuare le necessità della cittadinanza. Una cittadinanza rappresentata da un campione ristretto di persone che però già hanno avanzato più di trenta proposte. Il Coordinamento mira ora ad ampliare quest'elenco, coinvolgendo il più alto numero di cittadini possibile, condividendo i suggerimenti perché sia garantita la memoria storica, la qualità architettonica e l'utilità sociale dell'area. Tra le varie opzioni, le più frequenti ad oggi sono il mantenimento di uno spazio verde, la creazione di una nuova biblioteca di quartiere, attrezzature sportive, un cinema all'aperto. Tra que lle più originali però figurano anche uno skate park, una falesia per arrampicata e una piccola fattoria urbana con animali. Le schede per partecipare attivamente alla progettazione di questi spazi saranno a breve disponibili sul blog del Coordinamento, mentre quelle già compilate possono essere inviate direttamente al Coordinamento tramite fax o e mail, oppure lasciate all'edicola di Piazza Bainsizza. Tutte le proposte raccolte saranno poi messe ai voti con un questionario alla cittadinanza, dal quale sarà possibile individuare quelle ritenute prioritarie.
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Dal quotidiano "Cinque Giorni" - martedì 28 giugno 2011
Patrimonio Atac, dubbi sull’accordo raggiunto. Ottimismo bipartisan sulle delibere per la vendita delle rimesse. Critico il presidente del Consiglio del Municipio XVII, Barbera, secondo cui i privati potranno edificare in deroga al PRG. Mentre sabato scorso l’assessore al Bilancio e allo Sviluppo economico di Roma Capitale, Carmine Lamanda esprimeva piena soddisfazione per il via libera dell’Assemblea Capitolina alle due delibere di Giunta, dal Partito Democratico si levavano clamori di vittoria per aver bloccato la costituzione di un fondo immobiliare, previsto dalla delibera 35. Con il fondo o senza verranno comunque vendute rimesse e quant'altro da tempo è stato abbandonato dall'azienda di trasporto pubblico capitolina, per lo più in aree di grande pregio. Tuttavia nei giorni precedenti, fra i mugugni di Sinistra e Libertà e della Federazione della Sinistra, i Democratici capitolini si erano astenuti dal voto della delibera 30 che consente 'soltanto' di dismettere i beni Atac e di valorizzare immediatamente i suddetti senza deleghe a soggetti terzi. Ma è lo stesso assessore Lamanda a spiegare il significato dell'esito di queste tormentate sedute consiliari che hanno visto il Pd presentare ben 7000 emendamenti. L'assessore spiegava che i provvedimenti approvati consentono all’azienda di disporre di tutti gli strumenti per un piano industriale efficace, mentre conferiscono al patrimonio dell’azienda circa 600 milioni di euro, tra beni mobili e immobili che verranno venduti. Tuttavia per Lamanda la proposta, inizialmente contenuta nella delibera 35, di costituire un fondo per la valorizzazione degli immobili di Atac, si muoveva sulla falsariga delle misure adottate dal Governo e dalle altre amministrazioni per la dismissione del proprio patrimonio immobiliare. Per l'assessore si trattava di una delle opzioni possibili, ma l'aver rinunciato alla costituzione del fondo immobiliare, dopo una lunga trattativa notturna, è stata una decisione saggia poiché di fatto con l'approvazione della delibera numero 30 Atac verrà comunque dotata di quegli strumenti «che consentiranno di guardare con fiducia al futuro dell’azienda che sarà delineato dal management con le sue imminenti decisioni». Ottimismo bipartisan che non è bastato a soddisfare le perplessità della 'sinistra sinistra'. Tanto che già sabato Giovanni Barbera, membro della direzione romana del Prc-FdS e presidente del Consiglio del Municipio Roma XVII (dove peraltro è allocata la rimessa di piazza Bainsizza) riteneva assolutamente fuori luogo cantare vittoria per l'approvazione di una delibera come quella approvata dall'Assemblea capitolina con il concorso dei gruppi di opposizione che hanno garantito fino all'ultimo il numero legale della seduta. Infatti, se il PD lo avesse fatto mancare, l'esito delle due delibere sarebbe stato incerto, visto il qualche corposo dissenso fra le fila della stessa maggioranza in aula Giulio Cesare. Secondo Barbera, con i provvedimenti approvati si sono solo eliminati alcuni aspetti di opacità nelle procedure di patrimonializzazione e di alienazione dei beni immobili dell'Atac ma il rischio di speculazione non è scongiurato.
«Altro che vittoria! La delibera approvata - continua Barbera - permetterà comunque ai privati che acquisteranno gli ex depositi Atac di poter edificare in deroga ai limiti previsti dal Piano Regolatore. Più del doppio di quanto previsto dalle attuali norme tecniche attuative del Prg, senza nessun vincolo per servizi pubblicii. Un vero e proprio scempio urbanistico che non servirà neanche a risolvere i problemi dell'Atac. Non era questo che serviva alla città e quello che chiedevano i comitati e i movimenti che si sono mobilitati a difesa del patrimonio pubblico».
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Da EDDYBURG del 16 giugno 2011 
Proponiamo all'attenzione, per chi non lo avesse già letto, questo intervento di Giovanni Caudo pubblicato il 16 giugno 2011 su EDDYBURG.IT Leggetelo, anche se può sembrarvi un po' lungo e, se condividete, fatelo circolare. Grazie. 
Per pagare la parentopoli dell’ATAC bisogna fare soldi con l’urbanistica
In Campidoglio si delibera la "valorizzazione" del patrimonio immobiliare dell’Atac. Si vende solo per fare cassa: più metri cubi meglio è. La città non c’è, l’urbanistica è solo una leva finanziaria.
E’ da diversi anni ormai che la pratica urbanistica si fa senza più pensare alla città, ai bisogni e ai problemi reali. I meccanismi di finanziarizzazione che hanno trasformato la città in merce di scambio nelle transazioni finanziarie sono ormai noti anche al grande pubblico. Tutti stiamo ancora vivendo in pieno gli effetti di una crisi che ha avuto origine proprio lì in quei meccanismi. E’ forse il caso di non parlare più di urbanistica, quello cui assistiamo, sono pratiche degradate, che hanno perso qualsiasi riferimento all’urbs e ancora di più alla civitas: sono faccende immobiliari tecnicamente assistite. A Roma il divorzio tra l’urbanistica e la città è evidente, è palese. Negli ultimi anni in diversi modi abbiamo testimoniato di questa condizione parlando del disagio abitativo e di come i meccanismi di valorizzazione del patrimonio residenziale esistente, che soggiacciono ai meccanismi finanziari, hanno comportato l’impoverimento dell’ex ceto medio. La conseguenza, forse la più grave, è stata negare il diritto alla città a una fascia crescente di popolazione. Nel 2008 sono stati quasi 30 mila i residenti romani che si sono cancellati per andare a vivere nei comuni della provincia: da Orte in giù, in su e di lato, con una crescita del 14% rispetto all’anno precedente. L’urbanistica “degradata” a leva economica e finanziaria è stata frequentata soprattutto dagli interessi privati e dalla necessità di fare leva per investimenti spesso a debito, è così che si sono realizzati plusvalori enormi da reinvestire nella ristrutturazione di imprese, nella riconversione, o in meccanismi di patrimonializzazione (si pensi solo a cosa è stata l’avventura Telecom Italia per la Pirelli). Oggi il Comune di Roma si comporta allo stesso modo, l’urbanistica serve a fare cassa e “tentare” di salvare l’ATAC. L’azienda di trasporto pubblico, investita pochi mesi fa dallo scandalo parentopoli, ha un passivo di 319,1 milioni di euro, debiti in crescita e si rischia il fallimento. Così l’amministrazione ha deciso di mettere in “vendita” i depositi dei tram, degli autobus e tutti quegli immobili complementari al trasporto pubblico che non sono più necessari a svolgere il servizio. Un patrimonio importante, per volumi e superfici, che in molti casi è collocato in zone centrali della città. Questo della valorizzazione era un pensiero che aveva già fatto l’amministrazione Veltroni quando avviò la dismissione del deposito Atac di via della Lega Lombarda (un’area a pochi passa dalla stazione Tiburtina). Un pensiero che trova riscontro in una specifica norma del piano regolatore vigente, quello approvato nel 2008, che nel comma 4 dell’art.84 prevede che nel caso di dismissione di questi immobili è obbligatorio redigere un Programma generale che individui “la SUL massima consentita, ferma restando la volumetria (Vc) esistente e fatti salvi comunque i limiti e le condizioni derivanti dall’applicazione della disciplina di cui all’art. 94, commi 9 e 10”. Limiti che fissano l’indice di edificabilità territoriale al massimo “pari a 0,5 mq/mq, di cui almeno la metà da destinare a servizi o spazi pubblici d’interesse generale o locale”. La norma afferma tre principi essenziali: nessun incremento di volume, superficie edificata, quindi la SUL, pari a non più di 0,5 mq/mq di suolo e individuazione delle funzioni da inserire avendo cura di guardare la compatibilità con l’intorno. Tre principi che però non sono quelli che la Giunta Alemanno ha intenzione di affermare: così nella delibera con cui si vuole approvare il Piano Generale per la dismissione del patrimonio immobiliare ATAC si legge che i limiti imposti dalla norma di piano, la volumetria esistente, la Sul max e l’obbligo di riservare almeno metà della nuova edificazione a servizi pubblici “limitano i potenziali ricavi derivanti dalla alienazione delle aree”. Insomma così non si fanno soldi e non si salva l’ATAC! Al sindaco non viene il dubbio che in talune aree quella dotazione di servizi non solo è necessaria, ma forse è insufficiente per riuscire a dare vivibilità alla città esistente. Insomma i soldi prima di tutto! Così con questa premessa il “Piano generale per la riconversione funzionale degli immobili non strumentali al trasporto pubblico locale” in discussione, e forse in approvazione, nella seduta del Consiglio comunale di Roma del 16 Giugno (oggi) opera una sequenza di forzature e di interpretazioni delle norme di piano al solo fine di poter disporre della volumetria massima possibile in ogni area oggetto di valorizzazione. Il risultato finale (calcolato per difetto) è che sui 130.500 mq di superficie territoriale interessati dalla valorizzazione, dove si potevano fare, a norma di piano circa 65.000 mq di Sul, di cui la metà da dare a servizi per il quartiere, se ne vogliono fare 141.500 (più del doppio) senza più alcun vincolo per i servizi. Ad esempio, nell’ex rimessa di San Paolo si potranno fare 18.500 mq di SUL (secondo il piano dovevano essere 5.000 mq), e una parte sarà anche a residenza per 240 abitanti. L’ex Rimessa Vittoria, nel quartiere Prati, avrà una capacità edificatoria di 18.500 mq di Sul, invece di circa 8.000 mq consentiti dal piano vigente, e gli esempi potrebbero continuare. Si può condividere che anche la norma vigente del piano deve essere oggetto rivista perché comporta un eccesso di meccanica algebrica lì dove invece i problemi sono complessi e articolati e dove ogni area fa storia a sé. Si vuole cambiare la norma? Lo si faccia, non è certo nella difesa acritica dell’attuale norma che ci si vuole attestare. Ma non la si può cambiare così, dichiarando per altro, la conformità al piano (sic!). Una procedura che rende debole il Piano e lo fa facile oggetto delle successive contestazioni. Se c’è una differenza con la giunta precedente forse è proprio qui, nei modi. Probabilmente si sarebbe arrivato a risultati non tanto diversi ma lo si sarebbe fatto con un po’ meno di superficialità di approssimazione e di inconsistenza tecnica. Una città capitale non può trattare in questo modo processi di riconversione così importanti e decisivi per le sorti future della città, non può affidarsi a un così basso livello di pensiero dominato dal solo criterio della mercificazione della città. Si predisponga un piano serio, dettagliato per ogni area, si sottoponga ad una analisi attenta ogni area e il suo contesto potendone definire non solo le quantità ma anche la sostenibilità delle funzioni, la qualità delle trasformazioni che si vuole conseguire, si dia vita a una operazione di alto livello che possa essere di esempio per tutte le altre iniziative, e nei prossimi anni saranno sempre di più, che riguardano la riconversione e la trasformazione della città esistente. Sindaco si fermi; se si vuole risanare l’ATAC questa è la strada peggiore: così si affossa l’azienda, si sperpera il suo patrimonio immobiliare e si aprono anni di contenziosi che saranno pagati a caro prezzo dal’azienda. Per non parlare delle conseguenze negative sulla città; ma questa non è più oggetto dell’urbanistica capitolina.
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Da LUNGOTEVERE.NET del 26 maggio 2011

Lettera ad Alemanno perchè mantenga le promesse


Ingresso dell'ex-rimessa ATAC - Piazza Bainsizza (Roma)
Il Coordinamento Cittadino Progetto Partecipato ha scritto una lettera al Sindaco in merito alle sorti dell'Ex Deposito Vittoria; si invitano tutti i cittadini a scaricare ed inviare
LA LETTERA
Roma, 26 mag 2011 - Con decisione numero 33 della Giunta Comunale, divenuta proposta numero 35/2011, da presentare all'ordine del giorno del Consiglio Comunale, è stata definita la lista dei beni dell'ATAC da "valorizzare" allo scopo di ripianarne il debito. Secondo tale proposta la Giunta Alemanno ha già deciso con la sua delibera la vendita dell'ex rimessa ATAC "Vittoria" a Piazza Bainsizza, infatti nella proposta di delibera vi è inserita già la scheda con l'elenco delle cubature, del SUL massimo, il numero di abitanti e gli altri dati offerti per la valorizzazione economica dell'area. Il programma generale andrà prossimamente al voto in Commissione Bilancio. Questa scelta del tutto arbitraria, conferma comunque l'assenza di volontà da parte della maggioranza capitolina di ottemperare ai propri doveri e al proprio ruolo di pianificazione e progettazione partecipata con i cittadini residenti nel territorio del Municipio XVII, come tra l'altro impone il "Regolamento della Partecipazione" [delibera n° 57/2006]. Durante un confronto in Municipio XVII, avvenuto con l'allora Assessore Morassut che sponsorizzava una massiccia edificazione, l'attuale Sindaco di Roma Alemanno, allora all'opposizione, ebbe esattamente a dire: "Questa battaglia per l'area dell'ex deposito ha valore generale per tutta la città. Questo quartiere è tra quelli che hanno già una delle maggiori densità abitative a Roma. Vogliamo bloccare questa operazione, partiamo da questo Municipio ma faremo altrettanto ovunque si presenteranno situazioni del genere. In questo quartiere servono servizi per i cittadini: biblioteche, piscine, parcheggi, ambulatori, non nuova edilizia residenziale. Non si può giustificare con la scusa del dissesto finanziario di ATAC la volontà di fare una speculazione edilizia. I debiti di ATAC vanno ripianati con un'operazione di bilancio comunale".
Per questo motivo abbiamo ritenuto opportuno scrivere una Lettera al Sindaco di Roma mettendolo di fronte alle proprie promesse fatte in campagna elettorale e smentite da questa delibera che in sordina vorrebbe "fare cassa" e favorire la speculazione edilizia privata sulla pelle dei cittadini, escludendoli dal legittimo processo di Progettazione Partecipata su un'area così importante per il verde, i servizi pubblici e sociali e la cultura del quartiere e della nostra città!

Lettera al Sindaco da inviare come segue:
1) Scarica  LA LETTERA

2) Inviala per:

POSTA
Al Sindaco di Roma
Via del Campidoglio, 1 - ROMA
POSTA ELETTRONICA:
sindaco@comune.roma.it
FAX:
Alla C.A. Sindaco di Roma - 06.67103590
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Dal quotidiano "Cinque Giorni" del 21 maggio 2011

IMMOBILI ATAC - La protesta

Barbera: «Alemanno impedisce il parere del Municipio XVII sull’ex deposito Vittoria»

"Cinque Giorni" del 21 maggio 2011
La notizia non è di poco conto se si considera tutta la lucrosa questione degli immobili Atac da valorizzare e alienare, che potrebbe portare un po' di respiro alle esauste casse dell'azienda ancora in attesa di un piano industriale e finanziario dopo le vicende collegate alle dimissioni dell'ad Basile e alla recente nomina dei nuovi vertici Atac. Quindi non è certo un segnale confortante quello lanciato ieri da Giovanni Barbera, presidente del Consiglio del Municipio xvii, perché fa comprendere con quali modalità il Campidoglio intende procedere in quello che può essere considerato davvero un grosso affare. Proprio ieri Barbera segnalava che a quel Municipio viene impedito di esprimere il parere, ai sensi dell'art. 6 Del regolamento del decentramento, sulle nuove proposte della Giunta Alemanno riguardanti gli immobili Atac da valorizzare e alienare, tra cui l'ex deposito Vittoria di piazza Bainsizza che attualmente occupa un'area vasta e di grande valore immobiliare. Tali proposte approderanno a breve nell'Assemblea capitolina per la discussione e la votazione. Ma Barbera denuncia che tali proposte non sono state oggetto del processo di partecipazione prescritto dalla delibera comunale 57 del 2006, ormai completamente disattesa dalla Giunta Alemanno anche su altre questioni. Così per i prossimi giorni preannuncia una serie di iniziative della maggioranza di centrosinistra in Consiglio per contestare queste gravi violazioni dei regolamenti comunali.
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Da LUNGOTEVERE.NET del 21 maggio 2011

Deposito Vittoria: «La giunta Alemanno viola i regolamenti comunali»

Roma, 21 mag 2011 - Giovanni Barbera, membro della direzione romana del PRC-FdS e presidente del Consiglio del Municipio XVII dichiara: "E' grave che al Municipio Roma XVII venga impedito di esprimere il parere, ai sensi dell'art. 6 del regolamento del decentramento, sulle nuove proposte della Giunta Alemanno riguardanti gli immobili Atac da valorizzare e alienare, tra cui l'ex deposito Vittoria di piazza Bainsizza. Tali proposte approderanno a breve nell'Assemblea capitolina per la discussione e la votazione. Inoltre va evidenziato che tali proposte non sono state oggetto del processo di partecipazione prescritto dalla delibera comunale 57 del 2006, ormai del tutto disattesa dalla Giunta Alemanno, anche su altre questioni. Nei prossimi giorni ci saranno delle iniziative della maggioranza di centrosinistra per contestare tali gravi violazioni dei regolamenti comunali".
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Da una ricerca del Coordinamento Cittadino Progetto Partecipato
IMMOBILI ATAC - Il sondaggio
Durante la prima fase del processo partecipativo è stato consegnato a tutti i cittadini un questionario di base per esprimere le proprie idee, utilizzando i seguenti 4 quesiti:

Da quanto tempo vivi nel quartiere ?
Hai ricordi legati al deposito ATAC ?
Come vorresti che fosse utilizzata ?
Che cosa NON ci vorresti ?


Le risposte sono state raccolte dal 5 al 20 aprile e tutta la documentazione ricevuta è stata girata al Coordinamento Cittadino Progetto Partecipato dal Comitato di quartiere Delle Vittorie, promotore dell’iniziativa. Nell’ambito di questo processo partecipativo il Coordinamento degli studenti, cercando di cogliere questa opportunità e si sono dati da fare per diffondere il questionario in alcuni licei (Mamiani, Talete, Caravillani) e in altre scuole del quartiere. Hanno raccolto, in pochi giorni, circa 300 risposte che, trascritte su un foglio di excel per una elaborazione statistica, ci riconsegnano un quadro piuttosto definito di quelle che sono le aspettative dei giovani del territorio:
INTERVISTATI DIVISI PER GENERE

NATI - TRASFERITI - FREQUENTANTI IL MUNICIPIO XVII
RISPOSTE ALLA DOMANDA: "HAI RICORDI LEGATI ALL'EX-DEPOSITO ATAC-VITTORIA?"
PROPOSTE SPECIFICHE PER LA RIQUALIFICAZIONE E LA DESTINAZIONE D'USO DELL'AREA
RISPOSTE SPECIFICHE ALLA DOMANDA: "COSA NON CI VORRESTI?"
Riassumendo dai grafici si evince chiaramente che i nostri ragazzi vorrebbero che lì ci venisse un centro culturale polivalente per i giovani, con annessa una area verde, corredata da attrezzature sportive. Quello che non vorrebbero assolutamente e dove non vi è alcuna differenza tra le riposte dei giovani e quelle dei meno giovani, è che su quell’area venisse effettuata una speculazione edilizia.
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